FONDAZIONE CLÉMENT FILLIETROZ-ONLUS:

CENTRO DI RICERCA E DI CULTURA SCIENTIFICA

L’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (OAVdA) e il Planetario di Lignan sorgono nel vallone di Saint-Barthélemy a Lignan, frazione montana del Comune di Nus a oltre 1.600 metri di altitudine, a circa 16 km della Strada Regionale 36 partendo dal centro del borgo di Nus. Entrambe le strutture sono gestite dalla Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS, i cui soci fondatori sono gli enti locali Regione Autonoma Valle d’Aosta, Unité des Communes Valdôtaines Mont-Émilius (già Comunità montana Mont-Émilius) e Comune di Nus.

La Fondazione fu istituita con la L. R. n. 24 del 14 novembre 2002. Il 10 marzo 2003, con Deliberazione n. 855 della Giunta Regionale vennero approvati l’atto costitutivo e lo statuto. Riconosciuta personalità giuridica di diritto privato, venne ufficialmente costituita con atto pubblico rep. n.153154/47367 del 24 maggio 2003, considerata la data di nascita dell’ente: quindi nell’anno in corso ha tagliato lo storico traguardo dei vent’anni di attività. Infatti le prime visite guidate in Osservatorio Astronomico vennero organizzate a partire dall’estate del 2003; il Planetario sarebbe stato inaugurato successivamente, nel 2009. La Fondazione conta attualmente uno staff di 13 persone, tra dipendenti e borsisti.

La ricerca scientifica originale, realizzata con continuità dal 2006, rappresenta l’attività più importante e significativa condotta a Saint-Barthélemy. I ricercatori della Fondazione hanno prodotto finora più di 150 pubblicazioni scientifiche con peer review (cioè esaminate e validate dalla comunità scientifica) tra poster, atti di congresso in Italia e all’estero, articoli scientifici su riviste professionali internazionali, contributi per monografie specialistiche e rapporti di consorzi di ricerca per progetti europei. L’alta qualità del lavoro scientifico ha permesso alla Fondazione di instaurare, nel corso degli anni, una ventina di collaborazioni con enti in Italia e all’estero. Segnaliamo in particolare l’accordo pluriennale di collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) per attività di ricerca, didattica e divulgazione: l’OAVdA risulta l’unico osservatorio astronomico regionale del nostro Paese i cui ricercatori sono associati all’INAF. Un’analoga convenzione, stabilita con l’Università degli Studi di Camerino, nelle Marche, attualmente è in fase di rinnovo.

Oggi l’OAVdA è impegnato in sei progetti istituzionali di ricerca di base. Riguardano: l’indagine dei corpi celesti vicini alla Terra (Progetto Corona solare, Progetto Asteroidi & bolidi); il monitoraggio di galassie distanti miliardi di anni luce (Progetto Nuclei galattici attivi); la ricerca sui pianeti extrasolari, o esopianeti, in orbita attorno alle altre stelle della Via Lattea (Progetto Pianeti extrasolari); l’installazione e la gestione al Polo sud, alla base Concordia a Dome C, di un telescopio robotico per osservazioni nell’infrarosso (Progetto Antartide); lo studio della struttura su grande scala del cosmo, compresa la partecipazione a importanti gruppi di lavoro della missione Euclid della European Space Agency (Progetto Cosmologia).

Tra i risultati ricordiamo: la scoperta di un asteroide di fascia principale, poi ufficialmente battezzato “335853 Valléedaoste” (2007); l’osservazione di un anomalo incremento di luminosità della galassia attiva BL Lacertae durato meno di tre ore e registrato in quella notte, tra tutti gli osservatori astronomici mondiali, solo a Saint-Barthélemy (2007, lavoro pubblicato nel 2009); la partecipazione alla scoperta dei due esopianeti della stella XO-2S (2014) e alla successiva analisi di questo particolare sistema esoplanetario (2015); i due studi pubblicati su Nature, la rivista di scienza più influente al mondo, su dimensioni e forma del pianeta nano Haumea, ai confini del Sistema Solare (2017), e sul getto d’energia emesso dal centro della galassia attiva CTA 102, a quasi 8 miliardi di anni luce (2017); il contributo scritto, su invito dei curatori, per il prestigioso Handbook Of Exoplanets, monumentale volume dedicato allo stato dell’arte sulla ricerca di esopianeti (2018, la versione aggiornata uscirà nel 2024); i contributi pubblicati sui white paper (“libro bianco”) di due diversi consorzi europei dedicati ad aspetti di frontiera della cosmologia contemporanea, ovvero le teorie di gravità modificata (2021) e l’astronomia multimessaggera (2021); l’individuazione, fino a oggi, di oltre cento stelle variabili.

Nel corso del tempo, i ricercatori del centro valdostano hanno individuato diverse soluzioni innovative per il progresso dei propri studi. Questo ha portato alla formazione di un patrimonio di competenze specifiche di carattere tecnologico che ha permesso alla Fondazione di impegnarsi, dal 2011, anche nel campo del trasferimento tecnologico, cioè nella traslazione di queste soluzioni dalla ricerca di base alla ricerca applicata, in ambiti di potenziale interesse industriale e commerciale, grazie a bandi regionali per la creazione e lo sviluppo di Unità di ricerca. Non sorprende, quindi, che l’Osservatorio Astronomico sia partner del Progetto 5000genomi@VdA, avviato nel mese di dicembre 2019 dal Centro per la Medicina Preventiva, Predittiva e Personalizzata in Valle d’Aosta (CMP3VdA) grazie anche a finanziamenti europei FESR e FSE e guidato dall’Istituto Italiano di Tecnologia. I ricercatori dell’OAVdA partecipano a vari aspetti del progetto, concentrandosi in particolare sulla genomica computazionale.

Complessivamente, l’Osservatorio Astronomico è stato finora coinvolto in 15 importanti progetti di ricerca scientifica di base e di trasferimento tecnologico, in qualità di partner oppure di capofila, tra progetti conclusi e ancora in corso.

Parallelamente alla ricerca e al trasferimento tecnologico, gli astrofisici progettano e conducono in prima persona le iniziative per scuole e pubblico, sulla base del principio che esiste un legame inscindibile tra ricerca scientifica, didattica e divulgazione: infatti è la ricerca che produce i contenuti originali da comunicare attraverso le attività di didattica e divulgazione.

L’organizzazione di ESO Astronomy Winter Camp, scuola invernale di astronomia per studenti tra i 16 e i 19 anni provenienti da tutto il mondo, proposta dal 2013 al 2019 in collaborazione con lo European Southern Observatory (ESO), il più produttivo osservatorio astronomico al mondo, e la partecipazione, dall’anno scolastico 2017-2018, al Progetto Diderot della Fondazione CRT-Cassa di Risparmio di Torino, una delle più prestigiose iniziative italiane di didattica, costituiscono conferme indipendenti, da parte di enti di alto livello, del valore dell’offerta per le scuole proposta a Saint-Barthélemy.

Sul versante della divulgazione, invece, si contano oltre 150 eventi speciali per il pubblico, che si aggiungono alla programmazione standard di visite guidate in Osservatorio Astronomico e spettacoli al Planetario. Tra gli eventi speciali ricorrenti, spicca lo storico Star Party a Saint-Barthélemy, la festa dell’astronomia più antica d’Italia.

Grazie a questa intensa attività, dal 2003 a oggi il nostro centro di ricerca e cultura scientifica ha registrato circa 200.000 ingressi a Lignan tra scolaresche e pubblico generico, con una media di oltre 11.000 ingressi all’anno nel lustro 2015-2019 (prima dello scoppio della pandemia). Se a queste cifre sommiamo la partecipazione agli appuntamenti che si svolgono lontano da Saint-Barthélemy, come il già citato Progetto Diderot per le scuole oppure gli eventi di divulgazione in trasferta (conferenze, serate osservative, festival scientifici…), in vent’anni i ricercatori e i divulgatori dell’Osservatorio Astronomico hanno raggiunto un bacino ancora più vasto, stimabile in quasi 200.000 unità per il pubblico generico e oltre 100.000 unità per gli studenti e i docenti, corrispondenti a circa 300.000 ore di didattica erogate.

Il parco degli strumenti dell’OAVdA dedicati alle attività per scuole e pubblico è tra i più ampi in Europa: il Laboratorio Eliofisico per l’osservazione di gruppo del Sole; la Terrazza Didattica con sette telescopi da 25 cm di apertura per l’osservazione degli astri; il Teatro delle stelle per l’osservazione del cielo a occhio nudo con l’utilizzo di speciali puntatori laser. Le osservazioni di ricerca di base svolte a Saint-Barthélemy utilizzano gli strumenti ospitati nella Terrazza Scientifica, con cinque telescopi da 40 cm e un telescopio da 50 cm, e nella Cupola del Telescopio Principale, da 81 cm di apertura.

Nell’ambito del Progetto “EXO/ECO – Esopianeti – Ecosostenibilità – Il cielo e le stelle delle Alpi, patrimonio immateriale dell’Europa”, finanziato dal Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Interreg ALCOTRA 2014/20 e concluso nel mese di settembre 2020, il comprensorio di Lignan ha ricevuto – primo in Italia e quarto al mondo all’epoca dell’assegnazione – la prestigiosa certificazione internazionale Starlight Stellar Park, riconosciuta dall’UNESCO. Inoltre il polo astronomico di Saint-Barthélemy è stato ulteriormente potenziato grazie a diversi interventi, tra cui l’acquisizione di nuova strumentazione per le osservazioni celesti, la realizzazione del Laboratorio didattico di astrobiologia, robotica educativa e stampa 3D, il rinnovo del Planetario con un sistema di proiezione digitale 4K di ultima generazione con sorgenti di luce laser al fosforo.

Per partecipare alle attività per scuole e pubblico oppure riservare una delle dodici piazzole di osservazione (ciascuna da 9 metri quadri), è necessaria la prenotazione. Osservatorio Astronomico e Planetario hanno inoltre ricevuto il Certificato di Eccellenza 2016, 2017, 2018 e 2019 e il premio Travellers’ Choice 2021, 2022 e 2023 di TripAdvisor.

Grazie alle potenzialità e alle competenze dello staff, che hanno guadagnato alla struttura credito e affidabilità anche a livello internazionale, la Fondazione ha organizzato sul territorio valdostano più di 40 tra summer school, winter school, hackathon e congressi scientifici.

La Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS rappresenta quindi il principale centro del territorio valdostano per la ricerca di base, lo sviluppo delle relative tecnologie, la comunicazione al grande pubblico e alle scolaresche dell’astronomia e dell’astrofisica, a cominciare dalle nuove conoscenze generate proprio dalle attività in corso a Saint-Barthélemy: un esempio di produzione e diffusione di cultura scientifica “a chilometro zero”.

Nus, 30 ottobre 2023

 

La Fondazione C. Fillietroz-ONLUS gestisce l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (a sinistra, con la grande cupola bianca del Telescopio Principale) e il Planetario di Lignan (a destra, la cupola grigia accanto all’edificio giallo dell’Ostello per la gioventù).
Credit: Foto: Paolo Rey/Regione Autonoma Valle d’Aosta per il Progetto transfrontaliero Interreg ALCOTRA “EXO/ECO” realizzato con fondi europei.

 

Video sull’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e sul Planetario di Lignan realizzato nell’ambito del Progetto “EXO/ECO – Esopianeti – Ecosostenibilità – Il cielo e le stelle delle Alpi, patrimonio immateriale dell’Europa”, finanziato dal Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Alcotra 2014/20.

Data di pubblicazione: 4 settembre 2020

Credit:
– Ideazione, coordinamento e revisione: Massimiliano Riccio-PiùPress
– Riprese e montaggio: Fabio Rean Facebook Instagram
– Musica: Simone ‘Momo’ Riva-TdEproductionZ
– Consulenza scientifica: Andrea Bernagozzi per la Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS

 

Video sul vallone di Saint-Barthélemy, che ospita l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e il Planetario di Lignan, realizzato nell’ambito del Progetto “EXO/ECO – Esopianeti – Ecosostenibilità – Il cielo e le stelle delle Alpi, patrimonio immateriale dell’Europa”, finanziato dal Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Alcotra 2014/20.

Data di pubblicazione: 4 settembre 2020

Credit:
– Ideazione, coordinamento e revisione: Massimiliano Riccio-PiùPress
– Riprese e montaggio: Fabio Rean Facebook Instagram
– Musica: Simone ‘Momo’ Riva-TdEproductionZ
– Consulenza scientifica: Andrea Bernagozzi per la Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS